Covid e mobilità sostenibile: come contrastare il ritorno all’auto privata dopo la pandemia?
Ora più che mai è necessario far ripartire le nostre città dal momento che rischieranno di essere paralizzate a causa di una carenza di efficienza del trasporto pubblico locale, soprattutto in termini di capacità in quanto viene richiesto un distanziamento sociale. Tutto il settore della mobilità deve essere dunque aiutato a migliorare.
E per farlo bisogna lavorare sulla realizzazione di un piano di sviluppo della mobilità che ci veda all’opera su diversi fronti: puntare sulla mobilità sostenibile e “leggera”, su micromobilità e multimodalità, così da contrastare concretamente il ritorno massivo all’auto privata; prevedere incentivi e sgravi fiscali per chi sceglie di acquistare mezzi di trasporto meno inquinanti e ingombranti; effettuare modifiche infrastrutturali del nostro assetto urbano che consentano, ad esempio, di riorganizzare lo spazio pubblico a favore della costruzione di nuove piste ciclabili o dell’allargamento dei marciapiedi per poter garantire il distanziamento sociale che il Covid-19 ci impone. Tutto questo insieme alla promozioni dei servizi di sharing mobility e all’utilizzo di parcheggi di interscambio che ci permettano di lasciare le auto fuori dalle nostre città.
Ne abbiamo parlato con Paolo Pinzuti, Cycling Executive Officer di Bikeitalia.it
Il Piano Emergenziale di Bikeitalia.it e Bikenomist
Sfoglia il Piano Emergenziale per la Mobilità Urbana Post-Covid che contiene le istruzioni strategiche e tecniche per evitare il collasso totale della mobilità urbana alla riapertura delle attività. Il piano è stato redatto a cura di Paolo Pinzuti, Paolo Gandolfi, Valerio Montieri, Matteo Dondé e Gabriele Sangalli.