La ripartenza di Torino: come sta reagendo la città a questa nuova normalità?
In sole 24 ore abbiamo imparato ad utilizzare nuovi mezzi tecnologici, ad adottare lo smart working, a fare la fila al supermercato, a salire sui mezzi pubblici salendo da una porta e scendendo dall’altra. L’aria è dunque cambiata, non solo in senso metaforico per quanto riguarda la nostra nuova normalità e co-esistenza con il virus, ma anche nella realtà dei fatti: l’impatto del lockdown sulla qualità dell’aria che respiriamo è stato davvero positivo.
Se è vero che a Torino, con la ripartenza, le autovetture sono tornate a circolare, è vero anche che la mobilità dolce ha visto un incremento di utilizzo mai visto prima: i ciclisti scesi per le strade della città sono aumentati del 335%. Ma la gestione più difficile è stata quella del trasporto pubblico locale, per cui è stato necessario adeguare tutti i mezzi nel giro di pochissimi giorni, sia in termini di comunicazione visiva per far capire le norme di distanziamento e i nuovi flussi differenziati, sia in termini di messaggi verbali e sonori per tutte le persone con disabilità. Ma non solo: dispenser di gel igienizzante e mascherine a bordo dei mezzi pubblici, sanificazione in corsa, ai capolinea e nei depositi, igienizzazione degli impianti di area condizionata cercando di avere un ricircolo dell’aria dall’esterno e non dall’interno.
La Città di Torino è dunque pronta a lanciare il proprio piano della mobilità i cui pilastri sono: realizzazione di controviali con limite di velocità a 20 km/h, con la priorità ciclabile e le cosiddette case avanzate; creazione di piste ciclabili; offerta sempre più ampia di mezzi in sharing.